Trasparenza: nuovi obblighi datoriali

Scatta dal 13 agosto l’obbligo, in base al Decreto Trasparenza Dlgs 104/2022 (direttiva UE 2019/1152), con immediata applicazione sui nuovi contratti di lavoro di una informazione completa sulle condizioni contrattuali soprattutto sui contratti atipici.

Le sanzioni in caso di incompleta od omessa informativa vanno da € 250 a € 1.500 per lavoratore.

Si applica ai contratti di tipo subordinato, a tempo indeterminato, a termine, part time, a somministrazione, lavoro intermittente, parasubordinati e persino alle prestazioni occasionali.

Va consegnato al lavoratore in forma scritta al momento dell’assunzione con tutti gli elementi informativi relativi al CCNL applicato quali orari, giorni, mansioni, inquadramento.

Particolare attenzione andrebbe riposta alle mansioni. In azienda dovrebbe esistere un manuale con ruoli, funzioni e compiti, e quindi il nuovo contratto, anche in caso di cambio di mansione su vecchia assunzione, dovrebbe essere coerente con tale manuale di riferimento e chiaro dovrebbe essere per il lavoratore il contesto e i compiti assegnati.

Questo documento regolerà i rapporti di lavoro tra datore e lavoratori e prevede che sia esaustivo anche nelle informazioni sulle piattaforme digitali utilizzate nell’organizzazione ed esecuzione del lavoro, dell’uso di tali sistemi, sugli aspetti del rapporto di lavoro coinvolti, sulla loro finalità e sul funzionamento.

Il periodo di prova, compreso ferie, permessi, 104 etc, non potrà superare i sei mesi ne è possibile ripeterlo ad un successivo rinnovo contrattuale.

Va garantita una minima prevedibilità dell’orario di lavoro e dopo sei mesi il lavoratore ha diritto a chiedere una forma di lavoro più stabile.

L’intento è abbastanza evidente, si vuole dare più stabilità e coerenza soprattutto ai contratti atipici, di cui si è ultimamente a volte fatto abuso con ricadute sociali.

Le aziende non ancora allineate dovrebbero creare una più coerente organizzazione del lavoro, con suddetto manuale di ruoli funzioni e compiti redatto in modo puntuale e funzionale alle necessità aziendali, così come avere dettaglio dei flussi operativi e dei processi correlati.

Per usare una battuta è sempre più ora di abbandonare una gestione “alla viva il parroco” e diventare aziende moderne e strutturate.

Ciò presuppone inoltre il fatto di operare una vera selezione del personale, investendo di più su una scelta mirata e scientifica del personale al posto di utilizzare un turnover a basso costo per trattenere in azienda i più meritevoli.

Si farebbe infine molta chiarezza nei rapporti e nelle aspettative reciproche evitando, o perlomeno riducendo, conflittualità dovute a mancanza di chiarezza.

 

Noi siamo pronti, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

04/08/2022