Quanto vale la nostra azienda?

Esistono diversi metodi di valutazione a seconda del contesto e del caso.

I principali metodi di valutazione di un’azienda sono i seguenti:

  1. Multipli di mercato: Questo metodo confronta la tua azienda con altre aziende simili nel mercato utilizzando rapporti come il rapporto prezzo-utili (P/E), il rapporto valore d’impresa/EBITDA (EV/EBITDA), e altri multipli. Questi multipli vengono applicati ai tuoi dati finanziari per stimare il valore della tua azienda​​.
  2. Flussi di cassa scontati (DCF): Questo è considerato il metodo standard d’oro per la valutazione aziendale. Prevede la stima dei flussi di cassa futuri dell’azienda e il loro sconto al valore presente utilizzando un tasso di sconto appropriato (come il WACC – Weighted Average Cost of Capital). Questo metodo tiene conto del valore attuale dei futuri flussi di cassa generati dall’azienda​​.
  3. Valutazione tramite opzioni reali: Questa metodologia considera le opzioni che un’azienda può avere, come la possibilità di espandere, abbandonare, o ridurre le operazioni. È particolarmente utile per aziende che operano in ambienti altamente incerti e volatili​​.
  4. Metodi basati sui costi: Valutazione basata sul costo storico o il costo di sostituzione delle attività dell’azienda. Questo metodo è meno comune per le aziende in funzionamento poiché non tiene conto del potenziale di redditività futuro​​.

Questi metodi possono essere utilizzati singolarmente o combinati per ottenere una stima più precisa del valore aziendale.

Immagina di voler valutare un’azienda e di avere le seguenti previsioni sui suoi guadagni futuri:

  • Nel primo anno l’azienda guadagnerà €100.000.
  • Nel secondo anno l’azienda guadagnerà €120.000.
  • Nel terzo anno l’azienda guadagnerà €140.000.
  • Nel quarto anno l’azienda guadagnerà €160.000.
  • Nel quinto anno l’azienda guadagnerà €180.000.

Inoltre, pensi che dopo il quinto anno l’azienda varrà €2.000.000.

Ora, per valutare quanto valgono oggi questi guadagni futuri, dobbiamo “scontarli” al valore presente. Pensalo come se volessi capire quanti soldi metteresti oggi in banca per avere quegli stessi guadagni in futuro, considerando per semplificare un tasso di interesse composto del 10%.

Ecco come lo facciamo:

  1. Primo anno: Se oggi metti in banca circa €90.909, con il 10% di interesse, tra un anno avresti €100.000.
  2. Secondo anno: Se oggi metti in banca circa €99.174, con il 10% di interesse ogni anno, tra due anni avresti €120.000.
  3. Terzo anno: Se oggi metti in banca circa €105.202, con il 10% di interesse ogni anno, tra tre anni avresti €140.000.
  4. Quarto anno: Se oggi metti in banca circa €109.269, con il 10% di interesse ogni anno, tra quattro anni avresti €160.000.
  5. Quinto anno: Se oggi metti in banca circa €111.738, con il 10% di interesse ogni anno, tra cinque anni avresti €180.000.

Infine, pensiamo al valore dell’azienda dopo il quinto anno:

  • Valore terminale: Se oggi metti in banca circa €1.241.834, con il 10% di interesse ogni anno, tra cinque anni avresti €2.000.000.

Ora, sommiamo tutti questi valori:

  • €90.909 + €99.174 + €105.202 + €109.269 + €111.738 + €1.241.834

Totale: €1.758.126

Quindi, considerando i guadagni futuri e il valore dell’azienda alla fine dei cinque anni, oggi l’azienda vale circa €1.758.126.

Il valore terminale dell’azienda, nel nostro caso i €2.000.000, che è la stima del suo valore alla fine del periodo di previsione (in questo caso, 5 anni), può essere calcolato utilizzando diversi metodi. Uno dei metodi più comuni è il metodo della crescita perpetua, che presume che l’azienda continuerà a generare flussi di cassa in perpetuo con un tasso di crescita costante.

  • Tasso di crescita: È importante scegliere un tasso di crescita realistico basato su analisi di mercato e delle potenzialità dell’azienda.
  • Tasso di sconto: Deve riflettere il costo del capitale dell’azienda e il rischio associato.

In sintesi, la stima del valore terminale richiede una buona comprensione delle prospettive future dell’azienda e delle condizioni di mercato. Questi parametri devono essere scelti con attenzione per ottenere una valutazione accurata.

Ecco un esempio semplice per spiegare come presumere che un’azienda varrà €2.000.000 tra 5 anni:

Passi per Presumere il Valore Futuro

  1. Guadagni attesi: Supponiamo che abbiamo stimato che l’azienda guadagnerà €180,000 nel quinto anno.
  2. Crescita futura: Pensiamo che l’azienda continuerà a crescere anche dopo il quinto anno. Immaginiamo che, sulla base delle tendenze di mercato e della performance dell’azienda, i guadagni dell’azienda aumenteranno del 3% ogni anno.
  3. Stima del valore finale: Basandoci su questa crescita, possiamo fare una stima di quanto varranno tutti i guadagni futuri dell’azienda. Immagina di guardare avanti nel tempo e vedere che, se l’azienda continua a guadagnare e crescere come previsto, tutti quei guadagni futuri sommati insieme equivalgono a un valore di €2.000.000 oggi.

Esempio Pratico

Immagina di possedere una PMI manifatturiera. Attualmente, guadagni €180.000 all’anno e pensi che i tuoi guadagni aumenteranno del 3% ogni anno perché sempre più clienti stanno scoprendo il tuo prodotto.

Ora, guardando avanti, chiedi a un esperto quanto varrebbe la tua azienda se continuassi a crescere in questo modo. L’esperto, utilizzando la sua esperienza e delle semplici stime, ti dice che, considerando tutti i futuri guadagni e la crescita costante, il valore del tuo negozio tra 5 anni potrebbe essere di €2.000.000.

Questa stima prende in considerazione non solo i guadagni che fai ora, ma anche il potenziale di crescita futura. Quindi, anche se non guadagnerai €2.000.000 in un solo anno, il valore del tuo negozio, se qualcuno lo comprasse oggi pensando ai futuri guadagni, sarebbe di circa €2.000.000.

Perché è Importante

Questa stima aiuta gli investitori a capire quanto potrebbe valere l’azienda in futuro, considerando la crescita e il potenziale di mercato. Anche se non è una scienza esatta, è un modo utile per fare previsioni e prendere decisioni informate.

Quando si parla di guadagni in un contesto di valutazione aziendale come il metodo dei Flussi di Cassa Scontati (DCF), si fa generalmente riferimento agli utili (profitti) o ai flussi di cassa piuttosto che al fatturato.

Differenza tra Fatturato e Utili

  1. Fatturato:
    • Il fatturato rappresenta i ricavi totali generati dalla vendita di prodotti o servizi. È il totale delle vendite senza detrarre i costi.
    • Esempio: Se un negozio di gelati vende gelati per un totale di €500.000 all’anno, il fatturato è €500.000.
  2. Utili:
    • Gli utili, o profitti, rappresentano ciò che resta dei ricavi dopo aver sottratto tutti i costi operativi, incluse le spese di produzione, i salari, l’affitto, le tasse, ecc.
    • Esempio: Se il negozio di gelati ha un fatturato di €500.000, ma ha costi totali di €320.000, gli utili saranno €180.000.

Utili nei Flussi di Cassa Scontati (DCF)

Nel metodo DCF, la valutazione si basa sui flussi di cassa liberi futuri, che sono strettamente legati agli utili:

  • Flussi di Cassa Liberi (FCF): Rappresentano il denaro che rimane dopo che l’azienda ha coperto tutte le sue spese operative e ha fatto gli investimenti necessari in capitale (come attrezzature o infrastrutture). Questo è il denaro disponibile per essere distribuito agli investitori.

Esempio di come i flussi di cassa liberi potrebbero essere calcolati partendo dagli utili:

  1. Si parte dagli utili netti.
  2. Si aggiungono le spese non monetarie come la deprezzazione e l’ammortamento.
  3. Si sottraggono le variazioni nel capitale circolante e gli investimenti in capitale fisso.

Quindi, quando parliamo di “guadagni” nel contesto della valutazione aziendale, ci riferiamo tipicamente agli utili netti o ai flussi di cassa liberi, piuttosto che al semplice fatturato. Questo perché gli utili e i flussi di cassa forniscono una visione più accurata della redditività e della salute finanziaria dell’azienda, elementi cruciali per una valutazione corretta.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi 11/06/2024