Iniziare il 2023 dalla fine

Cominciare il nuovo esercizio dalla fine significa iniziare il primo giorno lavorativo avendo una chiara visione e comprensione della nostra meta finale.

Significa avere coscienza oggi di dove si sia diretti, avremo così la consapevolezza da dove noi si stia iniziando e far sì che tutte le nostre azioni ci portino verso l’obiettivo atteso.

Esistono spesso due realtà parallele, i dati di bilancio con precipuo riferimento allo stato patrimoniale e il concreto stato in cui versa l’azienda.

L’obiettivo finale non può che essere unico e non più scisso: una azienda in salute con dati concreti, trasparenti che esprimono uno stato di salute e stabilità.

A seconda della situazione di partenza possono occorrere uno o più esercizi, o in casi estremi decidere di ricorrere a istituti straordinari per rifondare l’attività su basi sane e gestibili.

Occorre sapersi focalizzare per evitare dispersioni, pianificare per non trovarsi a rinviare decisioni importanti, organizzare per non incorrere in situazioni caotiche.

I risultati saranno proporzionali alla efficacia, la capacità di raggiungere gli obiettivi prefissati, e all’efficienza, la abilità di raggiungerli con il minor impiego di risorse possibili.

La focalizzazione è una strategia vincente, è inutile, anzi dannoso, avere tanti obiettivi poco chiari, si arriva da nessuna parte.

E’ solo riducendo gli obiettivi e facendo chiarezza sui tempi, sui numeri e sulle azioni che si arriva al traguardo. Occorre iniziare a pensare dalla fine: dall’obiettivo e su di esso concentrarsi come un puntatore laser.

Dovremo distinguere tra l’obiettivo prescritto che viene indicato dai numeri del piano industriale, e tra i sotto obiettivi: quelli discrezionali ossia quelli che dipendono da nostre capacità e possibilità e quelli attesi, ovvero quegli obiettivi che terze parti interne o esterne chi richiedono per poter raggiungere quello prescritto, quali finanziatori, clienti, fornitori.

Più che sul “fare” dovremo concentrarci sull’”ottenere”, le azioni verranno di conseguenza.

Tutto facile? Magari lo fosse, ogni giorno qualche imprevisto ci obbliga a riposizionarci e a riconsiderare le azioni da fare per portarci a dama.

Non si cambia l’obiettivo, si cambiano le azioni innovando e arricchendo il progetto.

Quando a seguito degli attentati vietarono il trasporto in aereo di qualsivoglia lama e di conseguenza ne fu vietata la vendita nei duty free, per Victorinox sembrava suonata la campanella di addio.

Non si misero in difesa e non rividero le loro ambizioni, inventarono un nuovo attrezzo multiuso senza lame, più trendy e ricco di gadget che spopolò. Dovettero successivamente sì rivedere i budget, ma al rialzo.

Tutto questo processo ha un nome: strategia. E’ una dote che o si possiede o va costruita e affinata nel tempo, costa cara in termini di errori e di investimento di risorse, oppure si investe in chi lo sappia fare di mestiere, la consulenza strategica.

 

Noi ci siamo, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

22/12/2022