L’abito fa il monaco

In quasi tutte le PMI con cui lavoriamo riscontriamo una pessima abitudine: la mancanza di una stabile e strutturata organizzazione.

Una organizzazione fatta di livelli logici strutturati in modo coerente e in linea con la visione imprenditoriale finalizzata al raggiungimento degli obiettivi aziendali dovrebbe essere la base per il corretto funzionamento di una impresa.

Quanto sopra si traduce in un manuale con organigramma, ruoli, funzioni e compiti chiari e assegnati a figure competenti e riconosciute che sappiano garantire efficienza ed efficacia al reparto e funzione aziendale assegnata. I flussi operativi e informativi tra reparti e funzioni a loro volta debbono essere programmati, coordinati e con feedback continuo.

Facile da comprendere, giusto?

Purtroppo, questa situazione nelle PMI è spesso sostituita da prassi consolidate nel tempo in cui esistono persone che fanno cose a loro più o meno assegnate o da loro fatte con buona volontà senza un vero e proprio impianto. I più volenterosi poi divengono i tutto fare a cui ognuno si rivolge quando non si sa a che santo votarsi.

Al posto di ordine ed efficienza si assiste a caos e colli di bottiglia con buona pace dell’imprenditore che fatica non poco a mantenere il controllo sui cicli produttivi e timing.

Il caos in azienda genera elevata inefficienza sia per quanto riguarda il controllo dei costi fissi e variabili sia per rendere il tempo speso nel lavoro poco redditizio.

Ciò incide pesantemente sulla competitività rispetto a una concorrenza meglio organizzata sia direttamente sulla marginalità.

Qualsivoglia intervento si debba fare in una impresa il primo vero snodo è fare di norma un check up sull’efficienza dell’organizzazione e poi segue il resto.

Con sorpresa di molti da un efficientamento salta fuori quasi sempre maggior potenziale di fatturato, maggior marginalità e netto miglioramento del ciclo finanziario ed economico.

Provare per credere.

Noi siamo pronti, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

30/03/2023