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Il Timing è tutto

Il timing è tutto

Nel 1860 nella British Columbia veniva fondata Telegraph Creek.

Era nella zona della corsa all’oro, e come tradisce il nome era lo snodo più importante per la linea telegrafica Russia – Stati Uniti attraverso lo Yukon.

Poco dopo la ferrovia rese obsoleto il progetto prima che fosse completato, rimaneva in piedi la linea alternativa dello Yukon, ma prima che fosse finita del tutto nacque la radio, ovviamente senza fili.

Il paese si ridusse a poche centinaia di anime, quante ne conta tutt’ora, centro minerario e importante città di nativi, ma fu completamente abbandonato il progetto telegrafico.

Purtroppo per Telegraph Creek una ottima iniziativa fu cassata da un timing sbagliato che non tenne conto del progresso tecnologico.

Oggi a differenza di allora, il timing e il progresso tecnologico non si misura più in decenni ma in anni, pochi. Con l’avvento della intelligenza artificiale si potrebbe contrarre ulteriormente e drasticamente.

Come evitare di fare progetti alla “Telegraph Creek”?

Due i fattori chiave: competenze e tempo.

Servono competenze specifiche in tutti i settori coinvolti in un progetto per evitare di lavorare di “pancia” senza tenere conto di fattori e cambiamenti determinanti in essere.

Serve una velocità impensabile solo fino a un paio di anni fa.

La pandemia ha sparigliato le carte, con la digitalizzazione di molti processi i tempi si sono accorciati in tutti i settori.

Adottare criteri “analogici” e complessi potrebbe allungare i tempi decisionali e attuativi oltre una dead line e rendere vani tutti gli sforzi a monte.

Dove trovare competenze e processi smart?

Esistono professionalità con i piedi a terra e lo sguardo al futuro che possono aiutare a fare la differenza, basta sapere dove cercare sapendo che il loro non è un costo ma un investimento.

Consulenza Strategica e Temporary Management sono valore aggiunto.

Noi ci siamo, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

04/10/2022

 

Finanza alternativa sempre più forte

La finanza che passa al di fuori dei tradizionali veicoli bancari, definita alternativa, oggi è sempre più presente e scelta obbligata in molteplici casi.

Alternativa non è sinonimo né di facile né di destrutturata.

Fanno parte soggetti vigilati da Banca d’Italia, aziende “fintech” estremamente strutturate e organizzate, fondi istituzionali e non che investono sia in lending che in equity o in un mix.

Vi sono soluzioni per ogni esigenza, dall’investimento in equity di lungo periodo sino al prestito di breve o allo smobilizzo dei crediti commerciali o fiscali.

Ciò che le accomuna tutte è la veloce capacità decisionale, esperienza nel saper leggere i dati aziendali e ricerca delle opportunità growth nel mercato delle aziende italiane, anche PMI.

Al contrario del sistema tradizionale gli andamenti passati non rivestono importanza determinante, quello che conta è uno stato patrimoniale interessante, se non vi è equity da parte dell’Imprenditore, non ve ne sarà nemmeno da parte loro, un interessante progetto corredato da piano industriale e business plan dettagliati.

Guardano avanti controllando che le basi di partenza siano concrete e coerenti.

Dimentichiamo le presentazioni superficiali e raffazzonate di una volta per affascinare l’interlocutore, tutto fumo e poca sostanza.

Si ha di fronte interlocutori preparati e pragmatici che sanno incrociare tutti i dati, quantitativi e qualitativi, per comprendere se il progetto ha basi solide oppure è uno schizzo di una speranza.

Servono le competenze per far combaciare progetto, struttura, numeri, proiezioni. Le piroette non sono ammesse.

Ecco spiegato perché seppur più semplice come approccio non è facile né destrutturata.

Se vogliamo proprio puntualizzare si deve essere imprenditori più preparati ed esperti per approcciare l’alternativo, con idee chiare e robuste messe in atto con piani coerenti e dettagliati.

Come sempre è questione di competenze, o le hai tutte o le acquisisci tramite terzi.

Oppure continui a sperare in una finanza ordinaria sempre più ristretta e difficile strozzata da Basilea III e dal credit crunch con dati di bilancio che non diano adito a nessuna ombra.

 

In ogni caso noi siamo pronti, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

28/09/2022

 

Dieci passi verso il successo

Statisticamente 1 startup su 10 supera i primi tre anni.

È dunque fondamentale capire quali siano i fattori premianti e propedeutici al successo non solo di una startup, anche per la costituzione di nuove business unit o il lancio di nuovi prodotti o servizi.

Ideare un prodotto o un servizio necessario

Anche il superfluo può essere necessario, deve esserci una nostra offerta che incontri una sufficiente potenziale domanda. Può essere una meravigliosa innovazione, ma se nessuno ne sente il bisogno sarà un fallimento.

Cogliere l’attimo

Si aprono finestre temporali in cui un prodotto o un servizio sono al centro dell’attenzione, serve tempismo: effettuare troppo presto o troppo tardi l’immissione sul mercato, può far perdere molte opportunità.

Soddisfare i reali bisogni dei destinatari

È fondamentale tenere conto di quelle che sono le esigenze dei destinatari. Concentrarsi prima su ciò, in seguito sul prodotto o servizio.

Avere un piano marketing

Il marketing rappresenta uno dei principali fattori di successo: conoscere il proprio target market per sapere come attirare la sua attenzione e come trasformare gli utenti in potenziali e poi in clienti.

Creare un modello di business replicabile

Un prodotto o servizio è tanto più valido quanto vendibile tramite un piano efficace. Avere il miglior prodotto al mondo senza avere modo di venderlo è perfettamente inutile.

Realizzare prodotti o servizi semplici da usare

Realizzare dei servizi o prodotti troppo complessi da utilizzare ne mina il successo, assottigliando il numero di potenziali acquirenti.

Trovare il giusto pricing

Il prezzo di vendita deve tener conto dei costi e di un adeguato utile senza mortificarne l’accessibilità economica per il target market. Nel caso si può agire diversificando l’offerta con varie soluzioni dalla più basica ed economica alla più evoluta ed esclusiva.

Pianificare oculatamente

Il budget è limitato e il tempo anaelastico. Sono le due risorse cardine che dobbiamo saper coniugare in una pianificazione realistica e funzionale, che va modulata e riadattata costantemente.

Monitorare la concorrenza

Viviamo in un mercato globale con facile accesso a tutte le informazioni e comparazioni, tenerne conto ci permette un corretto posizionamento magari in un vantaggio competitivo. Meglio farlo noi che lasciare spazio agli altri.

Creare un Team ad alto rendimento

Il team è fondamentale per il successo, iniziale e nel tempo. Trovare il giusto mix di competenze e saper coniugare le diversità in unicità è un’arte dei Leader.

Noi ci siamo e voi?

Articolo di Marco Simontacchi

23/01/2022