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Opportunità di Investire in Start-Up Innovative

L’investimento in start-up innovative rappresenta un’opportunità interessante per gli imprenditori che desiderano diversificare i loro investimenti, accrescere il proprio impatto economico e contribuire all’innovazione tecnologica. Esamineremo i vantaggi strategici e finanziari di questo tipo di investimento, con un focus specifico sui benefici fiscali offerti in Italia.

Investire parte dei propri utili in start-up permette a un imprenditore di diversificare il proprio portafoglio, riducendo il rischio di dipendenza da un singolo settore o mercato. Le start-up innovative, soprattutto quelle tecnologiche, operano in settori con un potenziale di crescita elevato e possono offrire ritorni significativi in caso di successo. Se ben selezionate, queste imprese emergenti possono contribuire a generare flussi di cassa e utili indipendenti dal core business dell’investitore.

Le start-up sono spesso il motore dell’innovazione. Investire in queste imprese consente all’imprenditore di acquisire visibilità su nuove tecnologie, prodotti e modelli di business. Questo può anche portare a sinergie strategiche: un’azienda consolidata potrebbe trarre vantaggio dall’incorporare innovazioni sviluppate dalle start-up nel proprio business, accelerando così la propria evoluzione tecnologica.

Una caratteristica distintiva delle start-up è il loro alto potenziale di crescita. Sebbene ci sia un rischio significativo, l’investimento in start-up di successo può generare rendimenti molto elevati. Alcune delle aziende più grandi e influenti al mondo, come Google, Facebook o Amazon, hanno iniziato come start-up con investitori pionieri che hanno ottenuto rendimenti straordinari.

Un altro fattore cruciale per cui gli imprenditori dovrebbero considerare di investire in start-up innovative sono gli incentivi fiscali offerti dal governo italiano. Esistono diverse misure pensate per stimolare gli investimenti privati in questo settore.
Gli investimenti in start-up innovative in Italia sono incentivati da agevolazioni fiscali per le persone fisiche e giuridiche. Secondo le ultime normative, le persone fisiche possono detrarre dall’IRPEF il 50% dell’importo investito nel capitale sociale di una start-up innovativa fino a un massimo di 100.000 euro per ciascun periodo d’imposta. Per le persone giuridiche, invece, è prevista una deduzione IRES del 30% dell’importo investito, fino a 1,8 milioni di euro.
Le start-up innovative godono anche di esenzioni dalla tassa di registro e dai diritti camerali. Gli imprenditori che investono in queste imprese possono trarre beneficio da un contesto burocratico più leggero, facilitando il processo di investimento e rendendo meno onerosi gli aspetti amministrativi.
Investire in start-up innovative consente inoltre di beneficiare di incentivi diretti alla capitalizzazione e di un accesso più semplice al mercato dei capitali. Le start-up possono infatti accedere a fondi di investimento e piattaforme di equity crowdfunding con maggiore facilità, grazie alle semplificazioni legislative. Questo significa che gli investitori possono vedere i loro investimenti crescere più rapidamente, grazie alla possibilità per le start-up di ottenere finanziamenti aggiuntivi.

Molte start-up innovative sono orientate alla sostenibilità e al miglioramento sociale, operando in settori come l’energia pulita, l’economia circolare, l’health tech e l’educazione. Un imprenditore può non solo trarre beneficio finanziario dal proprio investimento, ma anche contribuire a soluzioni innovative per problemi sociali e ambientali. Questo tipo di investimento può aumentare il valore percepito dell’impresa e rafforzare la propria immagine pubblica come azienda responsabile.

Investire in start-up, tuttavia, non è privo di rischi. Le start-up innovative, pur avendo un grande potenziale, sono spesso soggette a un’alta percentuale di fallimenti. Gli investitori devono essere consapevoli dei rischi di perdita di capitale e della necessità di una selezione accurata delle aziende in cui investire. È quindi consigliabile diversificare gli investimenti su più start-up e settori, e, ove possibile, fare affidamento su consulenti specializzati.

Per un imprenditore, investire parte dei propri utili in start-up innovative può essere una strategia altamente vantaggiosa. Oltre a offrire un’opportunità di diversificazione del portafoglio e l’accesso a nuove tecnologie, tali investimenti permettono di usufruire di interessanti vantaggi fiscali, contribuendo al contempo allo sviluppo di soluzioni innovative e sostenibili. Nonostante i rischi connessi, un approccio ponderato e diversificato può portare a rendimenti elevati e un significativo impatto positivo sul business e sulla società.

L’investimento in start-up innovative può trasformarsi in una leva strategica per un imprenditore moderno che desidera innovare, crescere e sostenere l’evoluzione tecnologica e sociale del paese.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

08/10/2024

Influenza dei bias cognitivi nelle decisioni importanti

I bias cognitivi sono delle distorsioni o dei pregiudizi sistematici che influenzano la nostra capacità di ragionamento obiettivo. Essi possono portare a un processo decisionale distorto, limitando la nostra capacità di valutare correttamente le informazioni disponibili e di prendere decisioni razionali.

Ecco alcuni esempi di come i bias cognitivi possono influire sulle decisioni importanti:

Conferma delle aspettative: tendiamo ad accontentarci di informazioni che confermano le nostre convinzioni preesistenti e ignorare o sottovalutare le prove che le contraddicono. Questo può portare a decisioni basate su presupposti errati o incomplete.

Effetto ancoraggio: siamo influenzati da un punto di riferimento iniziale quando prendiamo decisioni. Se ci viene fornito un valore di riferimento, tendiamo ad ancorare la nostra valutazione su quel valore, anche se potrebbe non essere rilevante o corretto. Questo può portare a decisioni distorte o poco razionali.

Disponibilità eccessiva: tendiamo a sopravvalutare l’importanza delle informazioni che sono facili da ricordare o che sono immediatamente disponibili nella nostra mente. Ciò può portare a decisioni basate su eventi o esperienze salienti, anche se potrebbero non rappresentare accuratamente la situazione generale.

Sovrastima delle proprie abilità: spesso sovrastimiamo le nostre capacità o competenze rispetto alla realtà. Questo può portarci a prendere decisioni eccessivamente ottimistiche o a ignorare i rischi potenziali.

Effetto di gruppo: quando prendiamo decisioni in gruppo, siamo influenzati dalle opinioni e dalle preferenze degli altri membri. Questo può portare a conformarsi alle opinioni del gruppo, anche se potrebbero essere sbagliate o irrazionali.

Rischio evitabile: tendiamo a evitare il rischio, anche quando potrebbe essere razionale o vantaggioso assumerlo. Questo può portare a decisioni troppo conservative o a perdere opportunità.

Questi sono solo alcuni esempi di come i bias cognitivi possono influire sulle decisioni importanti. È essenziale essere consapevoli di tali bias e adottare strategie per mitigarli, come cercare informazioni diverse, valutare criticamente le proprie convinzioni e coinvolgere diverse prospettive nella fase decisionale. La consapevolezza dei bias cognitivi può aiutarci a prendere decisioni più razionali ed efficaci.

Ricorrere a una consulenza strategica può fare la differenza, un punto di vista esterno e qualificato è un investimento di valore, non solo economico ma anche patrimoniale.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

05/07/2023

Il Timing è tutto

Il timing è tutto

Nel 1860 nella British Columbia veniva fondata Telegraph Creek.

Era nella zona della corsa all’oro, e come tradisce il nome era lo snodo più importante per la linea telegrafica Russia – Stati Uniti attraverso lo Yukon.

Poco dopo la ferrovia rese obsoleto il progetto prima che fosse completato, rimaneva in piedi la linea alternativa dello Yukon, ma prima che fosse finita del tutto nacque la radio, ovviamente senza fili.

Il paese si ridusse a poche centinaia di anime, quante ne conta tutt’ora, centro minerario e importante città di nativi, ma fu completamente abbandonato il progetto telegrafico.

Purtroppo per Telegraph Creek una ottima iniziativa fu cassata da un timing sbagliato che non tenne conto del progresso tecnologico.

Oggi a differenza di allora, il timing e il progresso tecnologico non si misura più in decenni ma in anni, pochi. Con l’avvento della intelligenza artificiale si potrebbe contrarre ulteriormente e drasticamente.

Come evitare di fare progetti alla “Telegraph Creek”?

Due i fattori chiave: competenze e tempo.

Servono competenze specifiche in tutti i settori coinvolti in un progetto per evitare di lavorare di “pancia” senza tenere conto di fattori e cambiamenti determinanti in essere.

Serve una velocità impensabile solo fino a un paio di anni fa.

La pandemia ha sparigliato le carte, con la digitalizzazione di molti processi i tempi si sono accorciati in tutti i settori.

Adottare criteri “analogici” e complessi potrebbe allungare i tempi decisionali e attuativi oltre una dead line e rendere vani tutti gli sforzi a monte.

Dove trovare competenze e processi smart?

Esistono professionalità con i piedi a terra e lo sguardo al futuro che possono aiutare a fare la differenza, basta sapere dove cercare sapendo che il loro non è un costo ma un investimento.

Consulenza Strategica e Temporary Management sono valore aggiunto.

Noi ci siamo, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

04/10/2022

 

Finanza alternativa sempre più forte

La finanza che passa al di fuori dei tradizionali veicoli bancari, definita alternativa, oggi è sempre più presente e scelta obbligata in molteplici casi.

Alternativa non è sinonimo né di facile né di destrutturata.

Fanno parte soggetti vigilati da Banca d’Italia, aziende “fintech” estremamente strutturate e organizzate, fondi istituzionali e non che investono sia in lending che in equity o in un mix.

Vi sono soluzioni per ogni esigenza, dall’investimento in equity di lungo periodo sino al prestito di breve o allo smobilizzo dei crediti commerciali o fiscali.

Ciò che le accomuna tutte è la veloce capacità decisionale, esperienza nel saper leggere i dati aziendali e ricerca delle opportunità growth nel mercato delle aziende italiane, anche PMI.

Al contrario del sistema tradizionale gli andamenti passati non rivestono importanza determinante, quello che conta è uno stato patrimoniale interessante, se non vi è equity da parte dell’Imprenditore, non ve ne sarà nemmeno da parte loro, un interessante progetto corredato da piano industriale e business plan dettagliati.

Guardano avanti controllando che le basi di partenza siano concrete e coerenti.

Dimentichiamo le presentazioni superficiali e raffazzonate di una volta per affascinare l’interlocutore, tutto fumo e poca sostanza.

Si ha di fronte interlocutori preparati e pragmatici che sanno incrociare tutti i dati, quantitativi e qualitativi, per comprendere se il progetto ha basi solide oppure è uno schizzo di una speranza.

Servono le competenze per far combaciare progetto, struttura, numeri, proiezioni. Le piroette non sono ammesse.

Ecco spiegato perché seppur più semplice come approccio non è facile né destrutturata.

Se vogliamo proprio puntualizzare si deve essere imprenditori più preparati ed esperti per approcciare l’alternativo, con idee chiare e robuste messe in atto con piani coerenti e dettagliati.

Come sempre è questione di competenze, o le hai tutte o le acquisisci tramite terzi.

Oppure continui a sperare in una finanza ordinaria sempre più ristretta e difficile strozzata da Basilea III e dal credit crunch con dati di bilancio che non diano adito a nessuna ombra.

 

In ogni caso noi siamo pronti, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

28/09/2022

 

Dieci passi verso il successo

Statisticamente 1 startup su 10 supera i primi tre anni.

È dunque fondamentale capire quali siano i fattori premianti e propedeutici al successo non solo di una startup, anche per la costituzione di nuove business unit o il lancio di nuovi prodotti o servizi.

Ideare un prodotto o un servizio necessario

Anche il superfluo può essere necessario, deve esserci una nostra offerta che incontri una sufficiente potenziale domanda. Può essere una meravigliosa innovazione, ma se nessuno ne sente il bisogno sarà un fallimento.

Cogliere l’attimo

Si aprono finestre temporali in cui un prodotto o un servizio sono al centro dell’attenzione, serve tempismo: effettuare troppo presto o troppo tardi l’immissione sul mercato, può far perdere molte opportunità.

Soddisfare i reali bisogni dei destinatari

È fondamentale tenere conto di quelle che sono le esigenze dei destinatari. Concentrarsi prima su ciò, in seguito sul prodotto o servizio.

Avere un piano marketing

Il marketing rappresenta uno dei principali fattori di successo: conoscere il proprio target market per sapere come attirare la sua attenzione e come trasformare gli utenti in potenziali e poi in clienti.

Creare un modello di business replicabile

Un prodotto o servizio è tanto più valido quanto vendibile tramite un piano efficace. Avere il miglior prodotto al mondo senza avere modo di venderlo è perfettamente inutile.

Realizzare prodotti o servizi semplici da usare

Realizzare dei servizi o prodotti troppo complessi da utilizzare ne mina il successo, assottigliando il numero di potenziali acquirenti.

Trovare il giusto pricing

Il prezzo di vendita deve tener conto dei costi e di un adeguato utile senza mortificarne l’accessibilità economica per il target market. Nel caso si può agire diversificando l’offerta con varie soluzioni dalla più basica ed economica alla più evoluta ed esclusiva.

Pianificare oculatamente

Il budget è limitato e il tempo anaelastico. Sono le due risorse cardine che dobbiamo saper coniugare in una pianificazione realistica e funzionale, che va modulata e riadattata costantemente.

Monitorare la concorrenza

Viviamo in un mercato globale con facile accesso a tutte le informazioni e comparazioni, tenerne conto ci permette un corretto posizionamento magari in un vantaggio competitivo. Meglio farlo noi che lasciare spazio agli altri.

Creare un Team ad alto rendimento

Il team è fondamentale per il successo, iniziale e nel tempo. Trovare il giusto mix di competenze e saper coniugare le diversità in unicità è un’arte dei Leader.

Noi ci siamo e voi?

Articolo di Marco Simontacchi

23/01/2022