Rialzo dei tassi: cause ed effetti

Il rialzo dei tassi di interesse da parte della banca centrale europea o degli organismi di politica monetaria di un paese può essere motivato da diversi fattori.

 Controllo dell’inflazione, riduce la spesa e l’accesso al credito, frenando il consumo e gli investimenti, che a loro volta possono contribuire a contenere l’inflazione.

 Stabilizzazione della valuta, un tasso di interesse più alto rende gli investimenti nell’euro più attraenti per i capitali stranieri, aumentando la domanda per la valuta e di conseguenza il suo valore sul mercato internazionale.

 Prevenzione di bolle speculative nei mercati finanziari e immobiliari. Tassi più alti possono scoraggiare gli investimenti eccessivi in settori specifici.

Difesa della stabilità finanziaria per prevenire il surriscaldamento dell’economia che potrebbe portare a rischi finanziari.

Equilibrio del conto corrente e della bilancia dei pagamenti, può aiutare a ridurre l’importazione eccessiva e a promuovere l’export.

Normalizzazione della politica monetaria per ritornare a una situazione più “normale” in termini di tassi di interesse, specialmente dopo periodi di crisi economica o recessione.

Crescita sostenibile e controllo del debito. Avere tassi di interesse troppo bassi per troppo tempo può incoraggiare l’indebitamento eccessivo e promuovere una crescita economica più sostenibile.

Credibilità delle politiche della banca centrale nel dimostrare che è pronta a prendere misure appropriate per garantire stabilità economica a lungo termine.

È importante notare che la decisione di rialzare i tassi di interesse deve essere ben ponderata e basata su un’analisi approfondita dell’economia, tenendo conto di molti fattori come l’andamento dell’inflazione, la situazione economica interna ed esterna e gli obiettivi macroeconomici a lungo termine del paese.

L’effetto del rialzo dei tassi di interesse sull’economia italiana può avere diverse implicazioni sia per le aziende (B2B) che per i consumatori (B2C).

 Costo del finanziamento

B2B: Le imprese potrebbero vedere aumentare i costi per i finanziamenti aziendali, come i prestiti bancari e le linee di credito. Ciò potrebbe ridurre la redditività e la capacità di investimento delle imprese.

B2C: Anche i consumatori potrebbero sperimentare un aumento dei tassi sui prestiti personali, questo può influire sui consumi, specialmente per beni ad alto costo come case e veicoli.

 Investimenti aziendali:

B2B: Le imprese potrebbero essere meno propense a investire in nuovi progetti o ad espandere le proprie operazioni. Ciò può rallentare la crescita economica complessiva.

B2C: Anche i consumatori potrebbero essere più cauti nel fare acquisti di beni durevoli o impegnarsi in investimenti a lungo termine, influenzando settori come l’immobiliare e l’automotive.

Domanda e offerta:

B2B: La diminuzione degli investimenti aziendali può comportare una diminuzione della domanda di beni e servizi tra le imprese, influenzando negativamente i fornitori e l’intera catena di approvvigionamento.

B2C: L’aumento dei tassi di interesse può ridurre la disponibilità di denaro per i consumatori, influenzando la domanda di beni e servizi. Settori come il commercio al dettaglio e il settore dei servizi possono subire una diminuzione della domanda.

Svalutazione dei titoli azionari:

B2B: Le aziende quotate in borsa possono vedere una svalutazione delle loro azioni a causa dell’aumento dei tassi di interesse, poiché gli investitori possono spostarsi verso titoli a reddito fisso più redditizi.

B2C: Gli investitori individuali che detengono azioni o fondi comuni di investimento potrebbero subire perdite a causa della svalutazione del valore delle loro attività.

Un rialzo dei tassi di interesse in Italia può avere diversi effetti sull’economia reale, influenzando vari settori e aspetti dell’attività economica.

Costo del finanziamento. Il rialzo dei tassi di interesse comporta un aumento dei costi di finanziamento per le imprese e i consumatori. Le aziende dovranno pagare di più per i prestiti bancari e le linee di credito, riducendo la loro disponibilità di liquidità e influenzando la redditività.

Investimenti. L’aumento dei tassi di interesse può scoraggiare gli investimenti aziendali. Le imprese potrebbero ridurre i progetti di espansione o posticipare gli investimenti, influenzando negativamente la crescita economica. Settori come l’edilizia e l’industria manifatturiera potrebbero essere particolarmente colpiti.

Consumi delle famiglie. I tassi di interesse più alti comportano costi maggiori sui prestiti personali, come mutui e prestiti per l’acquisto di auto. Ciò può ridurre la capacità di spesa delle famiglie e influenzare negativamente settori come l’edilizia residenziale e il commercio al dettaglio.

Debito delle famiglie e delle imprese. L’incremento dei tassi di interesse può aumentare i pagamenti sui debiti delle famiglie e delle imprese, mettendo pressione sui bilanci e limitando la loro capacità di investire o fare acquisti. Ciò può portare a un aumento dei tassi di insolvenza e delle sofferenze bancarie.

Valore dell’euro e commercio estero. Un rialzo dei tassi di interesse in Italia può portare a un aumento del valore dell’euro rispetto ad altre valute, rendendo i prodotti italiani più costosi per i mercati esteri. Questo può influenzare le esportazioni e l’industria manifatturiera.

Settore immobiliare. I tassi di interesse più alti possono influenzare il settore immobiliare, poiché i costi dei mutui aumentano, riducendo la domanda di case e influenzando i prezzi delle abitazioni.

Mercati finanziari. I rialzi dei tassi di interesse possono comportare una correzione nei mercati azionari, poiché i rendimenti obbligazionari diventano più competitivi rispetto agli investimenti azionari. Gli investitori potrebbero spostare parte del loro portafoglio verso titoli obbligazionari, influenzando il valore delle azioni.

L’impatto di un rialzo dei tassi di interesse dipende da diversi fattori, come la magnitudine dell’aumento, il contesto economico globale e le politiche adottate dai governi e dalle istituzioni finanziarie per mitigare gli effetti negativi sull’economia reale.

Un rialzo dei tassi di interesse può avere un impatto negativo sull’attività economica, rallentando la crescita e influenzando sia le aziende che i consumatori attraverso vari canali, tra cui i costi di finanziamento, gli investimenti, la domanda e il valore degli asset finanziari. Tuttavia, è importante considerare che gli effetti possono variare in base a diversi fattori, come la magnitudine del rialzo dei tassi e il contesto economico globale.

Articolo di Marco Simontacchi

17/09/2023

Famiglie sempre più indebitate

L’indebitamento delle famiglie italiane ha diverse cause e ricadute sull’economia e sulla società.

Tra le cause dell’indebitamento delle famiglie italiane notiamo

L’alto costo della vita in Italia, compresi i prezzi elevati delle abitazioni e delle spese quotidiane, può costringere molte famiglie a contrarre debiti per far fronte alle spese.

La stagnazione dei salari e la precarietà occupazionale possono rendere difficile per le famiglie mettere da parte risparmi sufficienti. Di conseguenza, possono essere costrette a ricorrere a prestiti per affrontare spese importanti come l’acquisto di una casa, l’istruzione dei figli o le cure mediche.

In alcune fasce, c’è una cultura del credito in cui le persone tendono a utilizzare il credito in modo più frequente piuttosto che fare economie. Questo può portare all’accumulo di debiti con sovraindebitamento.

Ricadute sull’economia potenziali:

Un eccessivo indebitamento delle famiglie può portare a una maggiore instabilità finanziaria, con un aumento dei rischi di insolvenza e fallimento personale.

Un indebitamento eccessivo può ridurre la capacità delle famiglie di spendere, influenzando negativamente la domanda interna. Ciò può rallentare la crescita economica complessiva.

Gli istituti di credito che concedono prestiti alle famiglie possono essere esposti a rischi se le famiglie non riescono a rimborsare i prestiti. Questo può avere un impatto sul settore bancario e sulla stabilità finanziaria.

Ricadute sulla società conseguenti:

L’indebitamento eccessivo può causare stress finanziario e problemi psicologici tra le famiglie, con effetti negativi sulla salute mentale e sulle relazioni familiari.

Se le famiglie non riescono a gestire i loro debiti, possono trovarsi in una situazione di povertà. Questo può avere effetti negativi sulla qualità della vita, sull’educazione dei figli e sulla partecipazione alla società.

L’indebitamento eccessivo può contribuire a un divario economico più ampio, in quanto le famiglie con maggiori risorse finanziarie possono evitare l’indebitamento, mentre quelle con risorse limitate possono trovarsi in difficoltà.

Per affrontare questi problemi, è importante promuovere una cultura finanziaria responsabile e fornire alle famiglie strumenti per gestire il proprio debito in modo sostenibile. Inoltre, è essenziale che le politiche pubbliche mirino a migliorare la stabilità economica e a ridurre le pressioni finanziarie sulle famiglie, ad esempio attraverso politiche che favoriscano la crescita economica, l’accesso all’istruzione e l’assistenza sanitaria accessibile e sostenibile, il tutto in modo strutturale e sistemico.

Articolo di Marco Simontacchi

14/09/2023

Influenza dei bias cognitivi nelle decisioni importanti

I bias cognitivi sono delle distorsioni o dei pregiudizi sistematici che influenzano la nostra capacità di ragionamento obiettivo. Essi possono portare a un processo decisionale distorto, limitando la nostra capacità di valutare correttamente le informazioni disponibili e di prendere decisioni razionali.

Ecco alcuni esempi di come i bias cognitivi possono influire sulle decisioni importanti:

Conferma delle aspettative: tendiamo ad accontentarci di informazioni che confermano le nostre convinzioni preesistenti e ignorare o sottovalutare le prove che le contraddicono. Questo può portare a decisioni basate su presupposti errati o incomplete.

Effetto ancoraggio: siamo influenzati da un punto di riferimento iniziale quando prendiamo decisioni. Se ci viene fornito un valore di riferimento, tendiamo ad ancorare la nostra valutazione su quel valore, anche se potrebbe non essere rilevante o corretto. Questo può portare a decisioni distorte o poco razionali.

Disponibilità eccessiva: tendiamo a sopravvalutare l’importanza delle informazioni che sono facili da ricordare o che sono immediatamente disponibili nella nostra mente. Ciò può portare a decisioni basate su eventi o esperienze salienti, anche se potrebbero non rappresentare accuratamente la situazione generale.

Sovrastima delle proprie abilità: spesso sovrastimiamo le nostre capacità o competenze rispetto alla realtà. Questo può portarci a prendere decisioni eccessivamente ottimistiche o a ignorare i rischi potenziali.

Effetto di gruppo: quando prendiamo decisioni in gruppo, siamo influenzati dalle opinioni e dalle preferenze degli altri membri. Questo può portare a conformarsi alle opinioni del gruppo, anche se potrebbero essere sbagliate o irrazionali.

Rischio evitabile: tendiamo a evitare il rischio, anche quando potrebbe essere razionale o vantaggioso assumerlo. Questo può portare a decisioni troppo conservative o a perdere opportunità.

Questi sono solo alcuni esempi di come i bias cognitivi possono influire sulle decisioni importanti. È essenziale essere consapevoli di tali bias e adottare strategie per mitigarli, come cercare informazioni diverse, valutare criticamente le proprie convinzioni e coinvolgere diverse prospettive nella fase decisionale. La consapevolezza dei bias cognitivi può aiutarci a prendere decisioni più razionali ed efficaci.

Ricorrere a una consulenza strategica può fare la differenza, un punto di vista esterno e qualificato è un investimento di valore, non solo economico ma anche patrimoniale.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

05/07/2023

Cessione crediti pro soluto: Impatti positivi su bilancio e rating

La cessione dei crediti pro soluto è una pratica finanziaria che consente alle imprese di trasferire i propri crediti verso terzi, sollevandosi così dall’onere di gestire il recupero dei crediti in modo autonomo. Questa operazione può avere numerosi impatti positivi sul bilancio e sul rating dell’azienda, fornendo vantaggi finanziari e migliorando la sua posizione creditizia complessiva.

Impatto positivo sul bilancio: La cessione dei crediti pro soluto comporta l’inserimento di un flusso di cassa immediato nell’azienda che cede i crediti. Questo può avere un impatto significativo sul bilancio, consentendo di migliorare la liquidità dell’azienda e di ridurre il debito pendente. L’ingresso di nuove risorse finanziarie può essere utilizzato per investimenti, per il pagamento di fornitori o per altre necessità aziendali, contribuendo a una gestione finanziaria più efficiente.

Inoltre, la cessione dei crediti pro soluto può consentire all’azienda di eliminare i crediti inesigibili o di difficile recupero dal proprio bilancio. Ciò può portare a una riduzione dei costi di gestione dei crediti e a una migliore valutazione degli asset dell’azienda. La pulizia del bilancio da crediti problematici può fornire una visione più accurata della salute finanziaria complessiva dell’azienda e può aumentare la fiducia degli investitori e dei creditori.

Impatto positivo sul rating: La cessione dei crediti pro soluto può anche avere un impatto positivo sul rating dell’azienda. Le agenzie di rating tengono conto di diversi fattori per valutare la solidità finanziaria di un’azienda, e la gestione efficace dei crediti è uno di questi fattori chiave. Trasferire i crediti problematici o a rischio può ridurre il livello di rischio per l’azienda e migliorare la sua valutazione da parte delle agenzie di rating.

Inoltre, la cessione dei crediti può migliorare l’indicatore di liquidità dell’azienda. Con un maggiore flusso di cassa derivante dalla cessione dei crediti, l’azienda può migliorare la sua capacità di far fronte agli obblighi finanziari e di pagare i creditori in modo tempestivo. Questo può essere considerato positivamente dalle agenzie di rating, che valutano la capacità di un’azienda di gestire il proprio debito e di mantenere una solida posizione finanziaria.

La cessione dei crediti pro soluto può apportare impatti positivi significativi sul bilancio e sul rating di un’azienda. Attraverso l’ottenimento di liquidità immediata, la riduzione dei crediti inesigibili e il miglioramento della gestione finanziaria complessiva, l’azienda può rafforzare la propria posizione finanziaria e aumentare la fiducia degli investitori e dei creditori. Tuttavia, è importante valutare attentamente i costi e i benefici associati alla cessione dei crediti e considerare gli effetti

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

20/06/2023

Depositare e valutare il marchio come attivo patrimoniale per le PMI

Nel panorama competitivo, la protezione e la valorizzazione del marchio sono elementi fondamentali per le piccole e medie imprese (PMI) che desiderano ottenere una posizione di vantaggio nel mercato. Depositare e avvalorare il marchio come attivo patrimoniale offre numerosi vantaggi che possono influire positivamente sulla crescita e sulla sostenibilità dell’impresa. Le PMI dovrebbero considerare attentamente questa strategia e i benefici che ne possono derivare.

Protezione legale: Il deposito del marchio offre una protezione legale che conferisce all’azienda il diritto esclusivo di utilizzarlo per i prodotti o servizi specificati nella registrazione. Questo impedisce ad altri concorrenti di sfruttare il marchio o di creare confusione tra i consumatori. Una PMI che ha investito tempo e risorse nello sviluppo del marchio può così proteggerne l’identità e l’immagine di fronte alla concorrenza sleale.

Differenziazione nel mercato: Un marchio registrato fornisce un’identità unica e riconoscibile per un’impresa. Nell’era dell’informazione e della globalizzazione, i consumatori sono bombardati da un’enorme quantità di prodotti e servizi. Un marchio ben definito e riconoscibile aiuta una PMI a distinguersi dalla concorrenza e a creare una connessione emotiva con i clienti. In un mercato affollato, un marchio forte può essere un fattore determinante nella scelta di un prodotto o servizio rispetto a quelli offerti dai competitor.

Generazione di valore economico: Il marchio, quando correttamente depositato e valutato come attivo patrimoniale, può diventare una fonte di valore economico per un’impresa. Le aziende con marchi riconosciuti possono monetizzare il loro valore attraverso la concessione di licenze o il franchising, aprendo nuove opportunità di business. Inoltre, un marchio registrato può aumentare il valore complessivo dell’azienda, rendendola più appetibile agli investitori o potenziali acquirenti.

Fiducia e fedeltà dei clienti: Un marchio ben gestito e protetto trasmette affidabilità e professionalità ai consumatori. I clienti tendono ad avere più fiducia nell’acquisto di prodotti o servizi da un’impresa che ha un marchio registrato. Un marchio forte crea un senso di fedeltà e lealtà tra i clienti, che possono diventare ambasciatori del marchio e promuoverlo a loro volta. Questo può portare a una maggiore retention e a un aumento del valore a vita del cliente.

Difesa dal plagio e dalla contraffazione: La registrazione del marchio offre un’arma legale contro il plagio e la contraffazione. Le PMI sono spesso vittime di pratiche sleali che cercano di sfruttare il successo di un marchio altrui. Possedere un marchio registrato semplifica il processo di difesa legale e può dissuadere potenziali violatori. Ciò contribuisce a proteggere l’immagine dell’azienda e a preservarne l’integrità.

Per le PMI, depositare e valutare il marchio come attivo patrimoniale può portare numerosi vantaggi, tra cui protezione legale, differenziazione nel mercato, generazione di valore economico, fiducia e fedeltà dei clienti e difesa dal plagio e dalla contraffazione. Questa strategia consente alle imprese di costruire un’identità solida e di creare un vantaggio competitivo duraturo. Le PMI che investono nella protezione e valorizzazione del proprio marchio sono più propense a prosperare nel mercato e a raggiungere il successo a lungo termine.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

13/06/2023

Il pugno di ferro: L’inaspettata relazione tra la boxe e la crisi di impresa

La boxe è uno sport che richiede disciplina, determinazione e una strategia ben pianificata. I pugili si allenano duramente per sviluppare la forza fisica e mentale necessaria per affrontare avversari potenti e resistere alle situazioni più difficili sul ring. Ma cosa c’entra la boxe con il mondo degli affari e la crisi di impresa? Sorprendentemente, esiste una connessione tra le due realtà. In questo articolo, esploreremo come i principi della boxe possono essere applicati al contesto aziendale e come la mentalità di un pugile può aiutare le aziende a superare momenti di crisi.

La preparazione come chiave del successo:

La preparazione è fondamentale sia nella boxe che nelle imprese. Un pugile trascorre innumerevoli ore ad allenarsi per migliorare le proprie abilità e perfezionare le strategie di combattimento. Allo stesso modo, le aziende devono dedicare tempo ed energie per comprendere il mercato, analizzare la concorrenza e identificare le opportunità di crescita. Una scarsa preparazione può portare a decisioni affrettate e a una gestione inefficace delle crisi aziendali.

La resilienza come arma segreta:

La resilienza è un tratto fondamentale sia per i pugili che per gli imprenditori. Sul ring, i pugili devono essere in grado di sopportare colpi duri e reagire positivamente alle avversità. Nelle imprese, la resilienza è necessaria per affrontare le sfide e superare le difficoltà. La capacità di rimanere concentrati, adattarsi alle situazioni mutevoli e continuare a lottare nonostante le sconfitte temporanee può fare la differenza tra il fallimento e il successo.

L’importanza della strategia:

Nella boxe, la strategia è essenziale per ottenere la vittoria. Un pugile deve studiare attentamente il proprio avversario, identificarne i punti deboli e sfruttarli a proprio vantaggio. Nelle imprese, la strategia svolge un ruolo cruciale durante le crisi. È necessario analizzare la situazione, individuare i fattori chiave che hanno portato alla crisi e pianificare le azioni necessarie per superarla. Una strategia ben strutturata può aiutare le aziende a rimettersi in piedi e a rafforzarsi nonostante le difficoltà.

L’importanza del supporto:

Nella boxe, un pugile ha un team di allenatori, manager e compagni di squadra che lo sostiene e lo guida lungo il percorso. Nelle imprese, avere un solido supporto è altrettanto importante. Durante una crisi, le aziende possono beneficiare del supporto di consulenti esperti, mentor o gruppi di imprenditori con esperienze simili. Queste figure possono offrire prospettive esterne, consigli pratici e incoraggiamento emotivo per aiutare le aziende a navigare con successo attraverso tempi difficili.

Nonostante possano sembrare mondi distanti, la boxe e il mondo degli affari condividono alcuni principi chiave che possono essere applicati in entrambe le sfere. La preparazione, la resilienza, la strategia e il supporto sono elementi fondamentali per affrontare le crisi sia nel ring che nelle imprese. Guardando oltre le apparenze, possiamo trarre ispirazione dalla mentalità dei pugili per superare le difficoltà aziendali e ritornare alla vittoria.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

30/05/2023

Credit crunch e rating aziendale

Credit crunch” si riferisce a una situazione di restrizione nell’erogazione del credito da parte delle istituzioni finanziarie. Durante un credit crunch, le banche e altre istituzioni finanziarie diventano più caute nel concedere prestiti e potrebbero richiedere garanzie aggiuntive o alzare i tassi di interesse. Ciò può avere un impatto significativo sulle aziende che dipendono dal finanziamento per le loro operazioni quotidiane o per investimenti a lungo termine.

Il rating aziendale fa riferimento alla valutazione del rischio creditizio di un’azienda: si valutano le capacità di un’azienda di onorare i propri debiti e si emette un rating che riflette il livello di rischio associato al credito dell’azienda. Questi rating vengono utilizzati dagli investitori e dalle istituzioni finanziarie per valutare la solvibilità e l’affidabilità di un’azienda come debitore.

Durante un credit crunch, le istituzioni finanziarie potrebbero rivedere al ribasso i rating delle aziende a causa delle maggiori difficoltà nel reperire finanziamenti e nel soddisfare gli obblighi di pagamento. Un downgrade del rating può rendere a sua volta più difficile per un’azienda ottenere prestiti a tassi di interesse favorevoli o accedere a finanziamenti necessari per la crescita aziendale. Ciò può causare una stretta creditizia ancora maggiore per l’azienda e influenzare negativamente la sua capacità di operare efficacemente, in un circolo vizioso.

In sintesi, durante un credit crunch, le aziende possono affrontare maggiori sfide nell’ottenere finanziamenti e potrebbero vedere i loro rating aziendali abbassati dalle istituzioni finanziarie, il che può peggiorare ulteriormente la loro situazione finanziaria.

In questi casi intervenire in situazione acuta è molto difficile e richiede tempo, vale sempre la legge che prevenire è meglio che curare e ciò si può fare costruendo i propri bilanci e un equilibrio economico finanziario e patrimoniale giorno per giorno.

Noi ci siamo, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

16/05/2023

PMI: brivido da rialzo dei tassi

L’aumento dei tassi di interesse ha un impatto significativo sui bilanci delle PMI. Questo perché le PMI spesso dipendono da prestiti e finanziamenti per sostenere le loro attività e un aumento dei tassi di interesse influisce sui costi dei finanziamenti, aumentandone il costo di approvvigionamento quindiriducendo la redditività dell’impresa.

Quando le banche centrali aumentano i tassi di interesse, le banche commerciali seguono l’esempio aumentando a loro volta i tassi sui prestiti. Questo aumento dei tassi di interesse può influire sulla capacità stessa delle PMI di ottenere finanziamenti, poiché il costo del debito aumenta, influendo negativamente sulla redditività dell’impresa e sulla sua capacità di investire in nuovi progetti o espandersi e peggiorando i parametri del rating.

Inoltre, le PMI che hanno già sottoscritto prestiti a tassi di interesse variabili accusano un aumento dei costi di finanziamento, influendo sulla capacità dell’impresa di rispettare i propri impegni finanziari e di mantenere la liquidità come da business plan.

L’aumento dei tassi di interesse può anche influire sulla domanda di prodotti e servizi delle PMI. Se i consumatori e le aziende riducono le loro spese a causa dell’aumento, le PMI possono a cascata subire una riduzione delle entrate e dei profitti.

In generale, l’impatto dell’aumento dei tassi di interesse sui bilanci delle PMI dipenderà dalla situazione finanziaria dell’impresa, dal tipo di prestiti che ha sottoscritto e dalle condizioni del mercato in cui opera. Tuttavia, è importante che le PMI siano consapevoli dell’effetto dei tassi di interesse sui loro bilanci e che considerino le strategie di gestione del rischio finanziario per mitigare gli effetti negativi dell’aumento dei tassi stessi.

Ciò potrebbe includere la diversificazione delle fonti di finanziamento e l’uso di strumenti finanziari come i contratti di swap per gestire il rischio di tassi di interesse o approcciare direttamente il mercato dei capitali utilizzando nuovi strumenti di approvvigionamento finanziario.

Noi siamo pronti, Voi?

Articolo di Marco Simontacchi

11/05/2023

Lo scaricabarile punisce chi lo fa

Si potrebbe dire che dopo l’allenatore della Nazionale di calcio la professione più gettonata da buona parte della popolazione sia fare lo scaricabarile.

Apparentemente proiettare le proprie responsabilità fuori di sé crea il vantaggio di non doversi fare carico delle conseguenze traslandole ad altri.

A meno di essere attori incalliti di norma il processo avviene a livello inconscio e per sostenerlo ci si crea un film parallelo a una realtà fattuale a sostegno della propria visione.

Il tempo però è impietoso e con il suo scorrere le crepe tra fatti e mistificazioni si fanno sempre più profonde fino a far esplodere il problema.

Tutte le responsabilità che si erano a suo tempo evitate ricadono addosso come macigni, appesantite dal non averle gestite e risolte, schiacciando il malcapitato che a questo punto o rifiuta la realtà, andando a schiantarsi, oppure ripercorre la propria narrativa andando a comprendere dove e quando avrebbe dovuto capire che situazione andava affrontata e risolta. In questo secondo caso, seppur con fatica e maggiori costi, la situazione può ancora essere in buona parte dei casi sanata.

È a onor del vero molto difficile affrontare le proprie zone d’ombra, se fossero state evidenti non si cadrebbe nelle trappole. Ci sentiamo di consigliare in questi casi di rivolgersi a un consulente esperto nel settore, che sia di relazione, di gestione operativa o economica, il quale con un approccio scorrelato da coinvolgimenti personali possa dare la giusta collocazione al problema e offrire plausibili soluzioni o mediazioni.

 

Noi ci siamo, voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

26/04/2023

Il valore dell’affidarsi

Capita di sovente che un imprenditore ci interpelli per una consulenza o un intervento e, anziché ascoltare con attenzione alle nostre domande e risponderci in modo aperto, ci sottoponga la sua personale visione e interpretazione e la soluzione che dovremmo porre in atto a “suo modesto avviso”.

La domanda è lecita: se sa già tutto perché interpella dei consulenti?

Se la logica che applica è la stessa che ha creato il problema come è possibile che si ottengano risultati diversi?

Naturalmente il soggetto in questione non pone in minimo dubbio il fatto che le cause di un problema siano in massima parte esterne e mai interne all’azienda.

Essendo a suo avviso affare chiaro e semplice, di cui non ha tempo e voglia di occuparsi, anche l’intervento del consulente deve essere veloce e poco dispendioso, possibilmente con parcelle solo a success fee.

Tali situazioni, seppur educatamente e senza polemiche, le decliniamo senza compromessi, accettarle vorrebbe dire far perdere tempo e creare un danno economico a entrambe le parti; quindi, stando a Cipolla sarebbe una azione stupida.

A nostra volta, non essendo tuttologi, ci affidiamo per diversi aspetti del nostro lavoro a consulenti che integrino il nostro lavoro o si prendano cura di ciò di cui non abbiamo competenza per lo Studio.

Ripetiamo la parola “ci affidiamo”, che non significa abdicare alla logica e al controllo, significa essere aperti, rispondere senza reticenze alle domande del consulente e accettare punti di vista nuovi che portino a soluzioni diverse dal “abbiamo sempre fatto così”.

Creare un buon rapporto Cliente – Consulente è sempre un ottimo investimento che fa crescere l’azienda, non solo in termini economici e patrimoniali, anche e soprattutto in termini umani e di competenza.

 

Noi siamo pronti, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

19/04/2023