Da inflazione a stagflazione: gli scenari

Stiamo per entrare in un momento complesso e pieno di incognite.

Da un lato l’aumento delle materie prime e dell’energia sta innescando un movimento inflattivo destinato a durare nel medio, dall’altro proprio le difficoltà di approvvigionamento e le sanzioni alla Russia stanno comprimendo sia domanda che offerta creando le premesse per un rallentamento delle economie, in modo particolare quelle europee.

Fin ora le economie occidentali hanno inondato i mercati di liquidità per far fronte alla crisi pre pandemia prima e pandemica successivamente, ora ci si potrebbe aspettare una stretta creditizia con aumento dei tassi per raffreddare l’inflazione. La FED negli Stati Uniti si sta preparando a tali interventi su una economia che non mostra segni di rallentamento evidenti.

In Europa abbiamo tutt’altro scenario: abbiamo una impennata del costo non solo delle materie prime ma soprattutto dell’energia e dei combustibili a differenza delle altre economie.

La dipendenza dalla Russia sia per il gas, nostro principale fornitore, sia per il petrolio, uno dei primi produttori, per i cereali che con l’Ucraina rappresentano i maggiori fornitori, ci rende una via d’uscita veloce estremamente improbabile.

Approvvigionarsi via nave cisterna e rigassificatori rispetto ai gasdotti costerebbe di più e non sostituirebbe quantitativamente il fabbisogno, creando ulteriori tensioni sia sui prezzi che sugli approvvigionamenti.

L’Opec non sembra propensa ad aumentare la produzione di greggio per supplire ma sta comoda a godersi i maggiori profitti.

Questi costi in impennata rischiano di portarci a una inflazione a due cifre in modo stabile per il medio periodo, né una rapida ricomposizione della crisi con la Russia sembra credibile.

Le economie europee stanno rallentando e perdendo di impulso, rischiamo di entrare in una recessione o quantomeno in un forte rallentamento della crescita.

Le nostre banche centrali o accettano di subire una inflazione stabile a due cifre, con ciò che ne consegue, oppure attuano una stretta creditizia provocando una recessione senza paracadute con altre disastrose conseguenze.

Si sta agitando, soprattutto per le nostre economie, lo spettro dell’inflazione inversa, ovvero della stagflazione, una alta inflazione con rallentamento economico, uno dei peggiori scenari in cui trovarsi.

Come sempre uno scenario non è solo negativo o catastrofico, parecchie aziende salteranno lasciando spazi da colmare per quelle che hanno saputo posizionarsi correttamente per tempo.

Non a caso nelle grosse imprese è caccia ai risk manager più qualificati da inserire nei consigli di amministrazione.

È questione di scelte, subire o prevenire, a noi tutti la decisione: essere spettatori o protagonisti.

 

Noi ci siamo, Voi?

 

Articolo di Marco Simontacchi

28/03/2022