Come finanziare l’innovazione in azienda

La crisi economica è stata come una violenta onda che ha spazzato via tutto.

In Italia poi abbiamo la cattiva abitudine di focalizzarci più sui problemi che sulle soluzioni ed ecco cosi che le crisi diventano montagne insormontabili. Durante i periodi di crisi, infatti, molte delle aziende italiane tendono appunto a focalizzarsi sul problema cercando un modo per ridurre i costi, tagliare tutto il possibile, cercare di mantenersi a galla.

Difficilmente in periodi come questi, le aziende si propongono di svilupparsi, di innovare e provare a distinguersi dalla massa attraverso un vero vantaggio competitivo.

Il problema, dicono la maggior parte degli imprenditori, è che impegnare risorse finanziarie in periodi di crisi è impensabile, anzi a dire il vero impossibile. Un ragionamento  che non fa una piega, in effetti. Ma siamo convinti che sia solo un problema di contingenza?

Siamo realmente convinti che non sia un problema di “approccio”?

Quali aziende infatti in periodi di crisi pensano di trovare strade alternative per trovare le risorse per innovare e investire.

Esistono infatti diversi progetti per poter finanziare innovazione e crescita, senza per forza mettere mano al portafogli. Ecco infatti alcuni bandi disponibili per le aziende:  

  • Horizon 2020
  • SIE – fondi strutturali e di investimento europei
  • FESR – ovvero Fondo europeo di sviluppo regionale, teso a finanziare progetti che mirano al potenziamento del territorio;
  • FES – ovvero Fondo sociale europeo che vuole favorire la crescita dell’occupazione, nonché l’inclusione sociale in campo lavorativo;
  • Fondo di coesione a sostegno dei paesi meno sviluppati;
  • Fondo europeo agricolo;
  • Fondo europeo per gli affari marittimi e la pesca.
  • I fondi SIE, in sostanza, sono tutti tesi a favorire lo sviluppo del territorio in un’ottica di coesione economica e sociale.
  • Nuova legge Sabatini – All’interno degli incentivi definiti dal Governo italiano, troviamo la Nuova legge Sabatini, ovvero l’incentivo che promuove innovazione e digitalizzazione grazie ad un serie di finanziamenti agevolati per le aziende che investono in beni strumentali utili all’attività di impresa.
  • Piano nazionale industria 4.0

 

Insomma, le misure per stimolare innovazione e ricerca non mancano, come non deve mancare quella voglia di migliorarsi, di acquisire nuove conoscenze per il progresso della collettività intera.

Editoriale Aprile

Buongiorno, ecco il nostro primo editoriale. Un modo per tenerci in contatto e aggiornarci sulle attività in corso, sulle opportunità e su tutto ciò che orbita intorno al mondo business. Anche se, lo prometto, cercheremo di parlare anche di altro 🙂
L’editoriale del mese nasce con l’intento di informare e portare cultura aziendale nelle PMI, sia specifica che estesa al “bello”.
In ogni editoriale troveremo infatti una sezione dedicata a un Artista che vale la pena conoscere. E’ falso che la cultura non dia pane, essa forma e sviluppa le coscienze, e sa il cielo se abbiamo bisogno di Leader evoluti e consapevoli.
Vi saranno vari articoli e la presentazione di servizi utili e magari poco conosciuti con i riferimenti dei referenti per eventuali approfondimenti, servizi sia interni che di Aziende esterne.
Mi auguro spendiate qualche minuto di pausa per curiosare e magari lasciarci un feedback, come ringraziamento potete scaricare un utile e pratico ebook richiedendolo compilando il form, in fondo alla pagina.

Grazie, Marco Simontacchi

Intervista a Luca Casagrande Mantegazza, country manager Credendo – Short-Term Non-EU Risks

Buongiorno, sono Luca Casagrande Mantegazza, ho 34 anni e vendo assicurazioni del credito alle aziende Italiane e straniere, in modo che queste possano gestire i propri incassi ed affacciarsi a nuovi mercati con maggiore serenità.
Lavoro per una compagnia Belga facente parte del gruppo Credendo, diretta emanazione della ECA Belga. Precedentemente ho prestato i miei servizi per Coface e per il gruppo Sace, più precisamente nella compagnia breve termine Sace BT, diretta emanazione della ECA Italiana.

Per ulteriori approfondimenti al seguente link potete trovare il mio Curriculum Vitae completo.

Sono una persona motivata a cui piace il proprio lavoro, e mi impegno affinché le incertezze si trasformino in opportunità.

Che servizi offre la tua Azienda?

La mia compagnia vende polizze assicurative che tutelano l’assicurato dal rischio del mancato pagamento dei propri crediti commerciali da parte dei clienti. In altre parole, essendo assicuratori, vendiamo serenità, in questo periodo più che in altri passati il rischio del mancato pagamento è sentito dagli imprenditori, che a causa di crisi e cambiamenti nei mercati si sono trovati spinti ad affacciarsi a mercati prima sconosciuti. La mia compagnia è specializzata verso i mercati emergenti: quando assicuriamo clienti fuori dall’area OCSE abbiniamo alla copertura del rischio commerciale anche quella del rischio politico in modo da offrire al cliente una copertura totale. Assicuriamo anche le vendite complesse per commessa fino a 24 mesi con la possibilità di assicurare anche il rischio di cancellazione dell’ordine o non ritiro del macchinario. Spesso capita che nei mercati emergenti serva una garanzia statale perché il merito creditizio dell’acquirente non basterebbe per sostenere il rischio di un pagamento dilazionato senza garanzie, quindi noi assicuriamo anche i debitori pubblici (ministeri, enti governativi). Assicuriamo anche i pre-finanziamenti, ossia quegli anticipi versati ai fornitori di materia prima in cambio di consegne di merce o di particolari sconti sulle future consegne.

La polizza ha una durata di una anno, analizza ogni cliente dell’azienda e delibera un fido o rifiuta la copertura e in caso di mancato pagamento indennizza le perdite al 90% (95% rischio politico).

La polizza può essere impostata con globalità per area territoriale o per gruppi di clienti.

A chi si rivolge come target?

Il nostro target sono le aziende con fatturato assicurabile, ossia dilazionato, quindi esposto a rischio, superiore ai 2 milioni di euro. Assicuriamo sia aziende con fatturato modesto che le maggiori multinazionali, siamo molto flessibili. Vista la nostra specializzazione sui paesi emergenti, il target principale è formato dalle aziende che esportano.

Quali sono i benefici e i vantaggi che portate alla clientela?

I vantaggi sono diversi:

da un punto di vista amministrativo è uno strumento che vi ripara da mancati pagamenti, il cui danno poi erode l’utile di molte altre vendite andate a buon fine. Crea anche una maggiore stabilità negli incassi e un maggiore rispetto delle scadenze.

Da un punto di vista commerciale vi permette di sapere prima ancora di sedervi al tavolo con la controparte se è finanziariamente sana e se potete quindi offrire metodi di pagamento dilazionati con serenità, o se sarà meglio chiedere delle garanzie o pagamenti anticipati.

Ci occupiamo noi dello screening e del monitoraggio della clientela o della potenziale clientela, ci prendiamo la responsabilità sulle nostra valutazioni perché se ci fosse un mancato pagamento su un cliente assicurato, indennizziamo la perdita. Ci occupiamo anche delle azioni di recupero e legali nei confronti della controparte, facciamo risparmiare prezioso tempo alla azienda.

Vi sono alcuni aspetti che vi differenziano dalla concorrenza?

La concorrenza è focalizzata sui mercati maturi, i player sono in forte guerra di prezzo e quindi man mano che il costo delle loro polizze cala i rischi che coprono o i paesi in copertura sono sempre meno numerosi…

Noi facciamo l’opposto, analizziamo i rischi, e il prezzo viene di conseguenza al rischio che viene chiesto di assicurare, come dicevo prima siamo molto flessibili.

Cosa consigliereste ad un potenziale cliente?

Se esportate e volete un arma di protezione per il vostro fatturato estero, uno strumento che altresì vi permetta di entrare in nuovi mercati sapendo già dove colpire, sediamoci assieme ad un tavolo e parliamone. Al giorno d’oggi, con la spinta degli ultimi anni verso i mercati esteri, con tutti i rischi che ciò comporta, andare da soli è rischioso. Meglio avere un partner solido (rating di gruppo S&P: AA) ed esperto che vi protegga e vi indirizzi.

Come contattarti ed eventuale chiusura finale (sito email etc)

Mi trovate ai seguenti contatti:

Ufficio: +39 02 84253170

Cellulare: +39 338 5020554

Mail: l.mantegazza@credendo.com

Sito web: Credendo

I costi standard in Azienda

In molte aziende la determinazione dei costi standard rappresenta il punto di partenza necessario per la predisposizione del budget, in particolare per determinare i costi obiettivo di individuate aree operative. Diversi sono i procedimenti attraverso i quali si può determinare il costo standard, quali, ad esempio:

  •    la media dei costi effettivi passati;
  •    il costo sostenuto in stato di massima efficienza operativa o in normalità di funzionamento;
  •    il minor costo rilevato nei passati periodi amministrativi.

Nel dettaglio, i costi standard sono dei valori definiti secondo determinati criteri che hanno lo scopo di creare dei parametri in grado di migliorare l’efficienza dei processi produttivi aziendali. È importante per un’azienda definire i costi standard perché è in base a loro che si può razionalizzare l’attività e si possono definire, ad esempio, il prezzo dei prodotti.

Di seguito alcuni vantaggi che un’azienda può trarre dalla determinazione dei costi standard:

  •    determinare il costo dei prodotti che si ottengono;
  •    effettuare il controllo delle quantità dei fattori immessi nei cicli di produzione;
  •   calcolare i prezzi unitari di vendita;
  •    razionalizzare gli elementi che compongono il costo;
  •    effettuare la comparazione dei costi effettivi;
  •    predisporre il budget di esercizio;
  • attuare una politica degli scostamenti (costi effettivi/costi preventivati), di cui occorre analizzare le cause che li hanno prodotti.

Open innovation e vantaggio competitivo

Le aziende italiane sono troppo restie ai processi innovativi, molto spesso imprigionate in una cultura imprenditoriale tradizionale che si fonda su un vecchio ma sempre attuale motto: “Chi lascia la strada vecchia per la nuova, sa quello che lascia ma non sa quello che trova”.

L’open innovation, “innovazione aperta”, è un sistema di sviluppo economico attraverso il quale PMI e startup interagiscono e si influenzano a vicenda in un modello incentrato sia sulla tradizione che sull’innovazione.

Sono diversi gli elementi che ostacolano questo processo:

  • Cultura aziendale ancora legata a modelli del passato.
  • Attività aziendali che non ammettono l’errore come componente di un processo di cambiamento. D’altra parte: chi è disposto a rischiare oggi?
  • Scetticismo e timore di sbagliare

Industria 4.0 e opportunità per le imprese

La quarta rivoluzione industriale

L’espressione Industria 4.0 è collegata alla cosiddetta “quarta rivoluzione industriale”. Resa possibile dalla disponibilità di sensori e di connessioni wireless a basso costo, questa nuova rivoluzione industriale si associa a un impiego sempre più pervasivo di dati e informazioni, di tecnologie computazionali e di analisi dei dati, di nuovi materiali, componenti e sistemi totalmente digitalizzati e connessi (internet of things and machines).

Industria 4.0 richiede soluzioni tecnologiche per:

  • ottimizzare i processi produttivi
  • supportare i processi di automazione industriale
  • favorire la collaborazione produttiva tra imprese attraverso tecniche avanzate di pianificazione distribuita, gestione integrata della logistica in rete e interoperabilità dei sistemi informativi.

I nuovi processi produttivi si basano in particolare su:

  • tecnologie di produzione di prodotti realizzati con nuovi materiali
  • meccatronica
  • robotica
  • utilizzo di tecnologie ICT avanzate per la virtualizzazione dei processi di trasformazione
  • sistemi per la valorizzazione delle persone nelle fabbriche.

Il Piano nazionale

I principali paesi industrializzati si sono già attivati a supporto dei settori industriali nazionali in modo da cogliere appieno quest’opportunità. L’Italia ha sviluppato un “Piano nazionale Industria 4.0 2017-2020” che prevede misure concrete in base a tre principali linee guida:

  • operare in una logica di neutralità tecnologica
  • intervenire con azioni orizzontali e non verticali o settoriali
  • agire su fattori abilitanti.

Le direttrici strategiche sono quattro:

  • Investimenti innovativi: stimolare l’investimento privato nell’adozione delle tecnologie abilitanti dell’Industria 4.0 e aumentare la spese in ricerca, sviluppo e innovazione
  • Infrastrutture abilitanti: assicurare adeguate infrastrutture di rete, garantire la sicurezza e la protezione dei dati, collaborare alla definizione di standard di interoperabilità internazionali
  • Competenze e Ricerca: creare competenze e stimolare la ricerca mediante percorsi formativi ad hoc
  • Awareness e Governance: diffondere la conoscenza, il potenziale e le applicazioni delle tecnologie Industria 4.0 e garantire una governance pubblico-privata per il raggiungimento degli obiettivi prefissati.

 

Fonte: Ministero dello sviluppo economico

Ecosostenibilità in azienda

Quali sono i 4 punti chiave per limitare le emissioni dannose e risparmiare anche sui costi e, allo stesso tempo, migliorare l’efficienza?

1. Analisi costi dei consumi.

Il primo passo ovviamente è fare un’analisi dei consumi energetici e realizzare piani funzionali tesi a ridurli. Inoltre un’azienda può anche avviare gli impianti di condizionamento solo quando necessario.

2. Esaminare il ciclo di vita delle apparecchiature IT

Anche le apparecchiature IT incidono sul bilancio energetico di un’impresa. E’ bene verificarne lo stato, rinnovarle periodicamente.

3. Collaborazione e Condivisione

Condividere, quindi, fare in modo che tutti prendano parte al processo decisionale e attivare un piano per incentivare comportamenti più consapevoli.

4. Prediligere le aziende del territorio.

Scegliendo partner locali è possibile ridurre i costi ambientali legati alla fase di trasporto, andando ad influire positivamente sul dispendio di risorse.  

Raggiungere la qualità in azienda

Quando si parla di qualità di un prodotto un’azienda deve fare attenzione a precisi fattori:

Misurare la qualità

Se la qualità è data da aspetti tangibili o comunque da caratteristiche misurabili del prodotto  ne consegue che l’organizzazione presume di riuscire a definire autonomamente e, a volte, presuntuosamente, il livello di qualità della propria offerta. È infatti la stessa azienda a stabilire quando un processo produttivo garantisce qualità, secondo una valutazione che scaturisce unicamente dal raffronto con i concorrenti.

Cosa avverte il cliente: la qualità soggettiva

La qualità soggettiva rappresenta, quindi, la proiezione del prodotto nella mente del consumatore, elaborata contestualmente ad una esperienza di consumo. La misura in cui le aspettative risultano appagate, rappresenta il grado di soddisfazione del cliente, e quindi la reale cartina di tornasole del livello di qualità.

Puntare alla qualità sfruttando fattori emozionali.

Il principio universale è il seguente: le persone ravvisano qualità nell’offerta ogni qual volta che la proposta supera le loro aspettative. Il rapporto tra prestazione e aspettative è dunque la chiave del successo.

Valorizzare il capitale umano in azienda

Molto spesso si incontrano imprenditori che hanno quell’inamovibile certezza di accentrare tutte le attività, con la difficoltà di delegare ad altri compiti e attività. Ed è quasi certo che si rischia di non avere tempo per tutto, di commettere errori e soprattutto di non essere motivanti per i collaboratori migliori.

La strategia dell’imprenditore moderno nella gestione del personale è utilizzare al meglio le risorse umane esistenti, delegare ed inserire risorse di livello più elevato tramite:

  •    Una buona selezione;
  •    Valorizzandole;
  •  Gestendone i costi.

Incentivi fiscali per attrarre investimenti esteri

La Legge di Bilancio 2017 propone delle misure volte ad incentivare l’attrazione di capitali internazionali. Le azioni si svilupperanno su tre livelli.

  • Permessi per gli investitori internazionali

La misura prevede una facilitazione rispetto al passato per gli investitori esteri in merito al rilascio del visto e del permesso di soggiorno, e si applica ai potenziali investitori che per almeno 2 anni:

  • Attrazione dei ricercatori residenti all’estero

Per incentivare l’attrazione di capitali esteri in Italia, la Legge di Bilancio 2017 prevede, inoltre, una serie di agevolazione per richiamare in Italia ricercatori e professioni italiani e stranieri che svolgono la loro attività all’estero.

  • Agevolazioni fiscali per lavoratori che tornano in Italia

Tutti i lavoratori, anche autonomi, che hanno un alto livello di specializzazione e che  hanno svolto attività all’estero, possono godere di un regime fiscale agevolato.

Misurare la redditività di un’azienda

Quante volte le aziende, per migliorare le performance, si trovano in difficoltà a individuare le aree di miglioramento? I cosiddetti KPI (Key Performance Indicators), sono gli strumenti di monitoraggio della redditività d’impresa

Eccogli indicatori più importanti cui l’imprenditore può fare riferimento per meglio valutare l’azione commerciale della sua attività

  • Ritorno degli investimenti nel marketing
  • Crescita delle vendite
  • Fonti del traffico per il sito web
  • Costo per cliente potenziale